Opere

Marine e Paesaggi

Nel 1971 Arturo Vermi racconta il passaggio dai Diari a una nuova possibilità del segno: “Dai Diari, fatti ormai dieci anni fa, nei quali io ho voluto cancellare la superficie e lo spazio (non solo fisico) su cui il pittore era costretto a lavorare cominciai a sentire l’esigenza di un respiro (…) ed ecco che trovai la pagina bianca, lo spazio non per riempirlo, bensì per spogliarlo e lasciarvi un segno orizzontale argenteo in mezzo a un blu, oppure due segni in mezzo a tutto il quadro vuoto e così quella serie la chiamai Paesaggi”. I paesaggi presentano segni più nervosi, dinamici e rapidi, di consueto collocati nell’angolo inferiore destro della composizione. Talvolta, in composizioni più tarde intitolate Ed è subito sera, dalla poesia di Quasimodo, la serie di segni dialoga con una piccola nuvola stilizzata.

Le Marine, invece, presentano un segno orizzontale, curvato, sintesi perfetta dell’idea di orizzonte. La Marine nascono sullo stretto di Messina, in un viaggio verso la Sicilia: “una linea azzurra e l’argento e l’oro e l’orizzonte e l’infinito oltre quella linea”, racconta l’artista.