Opere

Lune e Colloqui

Fedele a una libertà creativa che non prevede compromessi con il sistema, Vermi non teme le inversioni di rotta nella propria ricerca, pur restando coerentissimo con il proprio credo artistico. Le nuove strade espressive non raccolgono sempre il favore della critica e, soprattutto, del mercato (che guarda con sospetto l’abbandono dell’astrazione a favore dell’introduzione di elementi figurativi nelle composizioni). Tra le prime a presentare queste novità, la serie delle Lune trova in uno spicchio di luna stilizzato un nuovo topos iconografico, assai significativo se inserito nel tema della felicità che avrebbe caratterizzato da allora la ricerca dell’artista.

Successivamente le Lune diventano parte dei Colloqui, che immaginano un dialogo della Terra con il suo satellite e con il Sole. Nella sua poetica immediatezza la serie dei Colloqui manifesta a pieno gli aspetti esoterici e spirituali dell’opera di Vermi, ormai entrato in una nuova e importante fase della sua produzione e della sua vita. L’artista si concentra sul rapporto dell’uomo con il trascendente e con il tempo, in opere nelle quali il rigore segnico viene spesso alleggerito dalla presenza di un elemento figurativo, gestito con spirito lieve e giocoso, in un vero e proprio  divertissement.